Secondo l’OMS l’educazione alla salute (“health education”) viene definita come “l’insieme delle opportunità di apprendimento consapevolmente costruite, che comprendono alcune forme di comunicazione finalizzate a migliorare l’alfabetizzazione alla salute, ivi compreso l’aumento delle conoscenze e a sviluppare life skills che contribuiscano alla salute del singolo e della comunità” (WHO, 1998).
In questa definizione si valorizza il coinvolgimento degli individui e dei gruppi sociali, non più come meri recettori di una trasmissione di nozioni, ma come “entità da responsabilizzare grazie ad un processo comunicativo che, nonostante sia ancora basato sulla trasmissione unidirezionale delle conoscenze, è finalizzato a conferire loro un’adeguata capacità di scelta riguardo i problemi della salute. Comincia quindi ad evidenziarsi il ruolo dell’educazione sanitaria nel potenziamento delle conoscenze e della capacità di scelta del cittadino per facilitare il processo di partecipazione della popolazione alle scelte sanitarie che la riguardano”. 1
Educare alla salute quindi non significa più “informare/insegnare/prescrivere” autorevolmente sui diversi argomenti, ma intervenire quanto più possibile precocemente sui comportamenti che influenzano l’insorgenza delle patologie, fornendo le motivazioni, le abilità e la fiducia necessarie per intraprendere azioni volte a migliorare la salute.
L’Educazione alla Salute si trasforma pertanto “da una pratica mirata alla diffusione di contenuti e conoscenze tecniche, spesso limitata a singole patologie, ad un intervento preventivo finalizzato ad accrescere la consapevolezza dell’individuo e a conseguire obiettivi globali di salute attraverso un approccio educativo complesso, multidisciplinare e fortemente basato sul processo comunicativo”. 1
Sempre secondo l’OMS, inoltre, l’educazione alla salute riguarda anche “la comunicazione delle informazioni riguardanti le condizioni sociali, economiche ed ambientali che hanno un impatto sulla salute, così come i fattori di rischio individuali ed i comportamenti a rischio”, implicando la fattibilità politica ed organizzativa delle diverse tipologie di interventi che agiscono sui determinanti di salute sociali, economici e ambientali (WHO, 1998).
L’”educazione alla salute”, proprio mediante l’attenzione ai determinanti di salute, diviene una delle attività alla base della “promozione della salute” (“health promotion”), che nella Carta di Ottawa viene definita come “il processo che consente alle persone di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla” (WHO, 1986). 2
Un altro concetto fondamentale è quello di salutogenesi, 3, 4 concetto sviluppato negli anni Settanta da Aaron Antonovsky. In quanto scienza dello sviluppo della salute, la salutogenesi si concentra, più che sui fattori che causano la malattia, su quei fattori che contribuiscono allo stato di benessere dell’uomo, esaminando il rapporto fra salute, stress e il modo di far fronte alla malattia.
Lo ‘sviluppo della salute’ è visto come un processo di scoperta e di utilizzo delle fonti della salute che ognuno di noi ha, ovvero tutto ciò che permette alle persone, anche in situazioni di forte avversità (un trauma, una malattia cronica, la disabilità, precarie condizioni socioeconomiche, ecc), di compiere scelte consapevoli di salute utilizzando risorse (interne ed esterne), accrescendo le proprie resilienza e capacità pro-attiva.
Secondo Antonovsky la salute umana non è una realtà statica bensì un processo in continua evoluzione, in cui il singolo individuo scopre le proprie fonti di salute e mette in atto proprie strategie personali per conservare un buono stato di salute mentale e un benessere fisico generale.
Si tratta di un approccio alla salute che cerca di andare oltre il semplice modello patogenetico e meccanicistico, e che affianca alla cura e alla prevenzione delle malattie l’utilizzo di risorse e opportunità per spostarsi verso il polo della salute: l’individuo, reagendo in maniera flessibile alle sollecitazioni esterne stressogene, sarà in grado di raggiungere un grado più elevato di qualità di vita e di benessere fisico e psicologico. 5
- Ficarra MG, Bucci R, Calamo Specchia F, Di Pietro ML (2013). Educazione alla salute. In Ricciardi et al. Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. ISBN 978-88-7947-562-4, Idelson Gnocchi, Napoli
- WHO (1986). Ottawa Charter for Health Promotion. WHO, Geneva.
- Antonovsky - The salutogenic model as a theory to guide health promotion - Health Promotion International, 1996, vol 11, n.1, p. 11-18
- Antonovsky - presentation at the WHO seminar on "Theory in Health Promotion: Research and Practice', Copenhagen, 2-4 September 1992.
- per approfondimenti in merito alla salutogenesi, consultare il sito web https://salutogenesi.org