Salute e prevenzione

Malattia come reazione adattativa

 

di Bruno Zucca

La malattia può rendersi necessaria come reazione adattativa ad una situazione avversa, ovvero come male minore finalizzato alla sopravvivenza di fronte ad una situazione emergenziale o percepita come ostile. La malattia è infatti una reazione adattativa necessaria per combattere un nemico temuto o percepito come tale. Un muscolo si ipertrofizza se viene sottoposto ad uno sforzo per poi ritornare normale, una volta terminato il periodo di fatica. Una tachicardia si dimostra necessaria per affrontare una salita, ed una volta arrivati a destinazione si placa perché non è più necessaria. La stanchezza ci fa dormire per recuperare nuove energie che ci consentono di riprendere il percorso. Il muscolo ingrossato, la tachicardia, la stanchezza, sono modi di essere fisiologici alterati, temporaneamente necessari e reversibili; se persistenti essi possono diventare malattie talvolta irreversibili. Nelle situazioni in cui l’alterazione è prolungata nel tempo gli organi e la psiche si rimodellano per affrontare lo sforzo assumendo tratti francamente patologici. Un adattamento prolungato in molti casi è necessario perché l’ambiente di vita è permanentemente avverso: la condizione umana per molti non è una passeggiata. La malattia adattativa è in questi casi il male minore necessario a non soccombere. Non è la strategia vincente sul medio termine ma sul breve in molti casi è l’unica possibile. Scarsa consapevolezza del problema, difficoltà a trovare strade alternative, cause di forza maggiore obbligano il soggetto ad un adattamento inesorabilmente patologico.

(vedi anche l'approfondimento : "Malattia come adattamento difensivo")