Cosa significa star male, avere un mal-essere?
Il corpo manifesta dei sintomi che ci obbligano a fermarci e a capire cosa c’è che non va. Un po’ come accade quando si accende una lucina sul display dell’auto, devi fermarti e capire cosa sta accadendo al motore. I sintomi sono dei segnali di mal-essere, sono interrogativi ai quali dobbiamo dare una risposta curativa. Ci sono sintomi di tipo fisico e mentale: una febbre oppure una tristezza indicano che il motore sta funzionando male, dobbiamo ascoltarli per capire cosa ci sta chiedendo il corpo in quel momento e anche cosa fa soffrire la nostra mente.
Cosa significa curarsi?
Il sintomo-lampadina che si accende è una domanda a cui occorre dare una risposta diagnostica, anche grazie all’ausilio di un terapeuta. Educarsi alla salute significa imparare a dare una risposta adeguata e a fornire al terapeuta le informazioni necessarie per individuare la cura migliore.
Per esempio:
-Perché ho dolore alla testa? Quando compare il dolore? Ho mangiato troppo o male? ho problemi digestivi o intestinali? Quali sintomi si associano alla cefalea? Sto vivendo una situazione di vita carica di stress?
-Perché sono triste? Cosa mi fa sentire a disagio quando mi sveglio al mattino? Perché mi sento disperato?
Così come è sbagliato prendere a martellate la lampadina del cruscotto dell’auto pensando che sia essa la responsabile del guasto, è altrettanto sbagliato spegnere il sintomo con un rimedio farmacologico o naturale senza capire cosa c’è dietro, cosa lo determina.
-Se ho la febbre, per esempio, prima di pensare di abbassarla devo chiedermi cosa l’ha determinata e curare la causa, cioè una eventuale infezione o infiammazione che la genera; altrimenti maschero la malattia che può farsi più grave e la febbre può comunque persistere o ritornare. Per questo è fondamentale il consulto di un medico.
-Se mi sento triste, la lampadina della tristezza che si è accesa mi vuole dire che devo capire cosa mi rende triste. Devo analizzarmi e comprendere il segnale e cercare con l’aiuto di un terapeuta di risolvere il problema all’origine. È sbagliato ignorare il sintomo fingendo che non esista così come è sbagliato usare una cura farmacologica o naturale senza individuare la causa del malessere psichico.
I mali non vengono solo per nuocere, vengono anche per insegnare.
-Se per esempio fumo troppo e ho la tosse, quel sintomo fastidioso che non mi dà tregua mi avverte che il mio albero respiratorio non sopporta più il fumo, rifiuta cioè istintivamente ciò che lo danneggia. Se non riduco il fumo la tosse non se ne andrà, se ricorro ad un farmaco anti-tosse, la tosse può tornare o peggiorare. Se ascolto il mio corpo e comprendo il messaggio, divento consapevole della necessità di cambiare le mie abitudini tabagiste. Affronto così il problema alla fonte, posso in conclusione considerare la tosse non solo un disagio negativo ma anche un avvertimento prezioso necessario ad imparare una lezione di vita.
-Se per esempio sono sempre arrabbiato, l’irritabilità deve essere considerata come una spia che si accende per dirmi che c’è qualcosa nella mia vita che non va bene e richiede una modificazione. La collera evidenzia il problema che è nascosto dentro di me e che devo individuare per cambiare il mio atteggiamento.
La salute non è soltanto assenza di malattia, così come per essere veramente sani non basta non avere sintomi: si può anche avere qualche sintomo ed essere in salute, imparando ad accettarli e conviverci.