Salute e prevenzione

Germi e difese immunitarie

 a cura di Bruno Zucca

Ognuno di noi è dotato di un apparato di difesa composto da cellule immunitarie e anticorpi. Questo sistema è importantissimo perché ci protegge dalle malattie interne ed esterne, combatte sia le cellule negative prodotte per errore dal nostro corpo, che i germi che possono entrare nei nostri organi. Questo baluardo è solido se il nostro stile di vita è armonico, cioè se sono adeguati nutrizione, ossigenazione, tono dell’umore, attività lavorativa e ricreativa, se vige un giusto equilibrio tra riposo ed attività fisica. In questa condizione non dobbiamo temere le malattie poiché il nostro esercito è prestante e reattivo. Quando è forte, i germi vengono debellati e non ci servono medicine per combatterli: se ci ammaliamo di una banale infezione batterica o virale in tre giorni siamo guariti. Se siamo stressati ed intossicati, invece, si indebolisce, non riesce a svolgere il suo compito protettivo e diventiamo vulnerabili agli aggressori. La frase di Pasteur alla fine della sua vita, “il terreno è tutto, il germe nulla” descrive sinteticamente il concetto: se il terreno di difesa è sano e robusto, i germi faticano ad attecchire. Alleato fondamentale dell’apparato di difesa è il microbiota intestinale, costituito da germi “buoni”, nostri normali ospiti, anch’essi capaci di difenderci dai germi “cattivi” aggressori.

terreno biopsichicoIl terreno biopsichico è la nostra casa

Il terreno, quindi, è costituito soprattutto dal nostro sistema immunitario, ma non solo.

Il terreno biopsichico è quell’insieme di funzioni ed apparati, sensazioni, emozioni e pensieri, reazioni chimiche cellulari e correnti di flussi elettromagnetici che contraddistinguono il nostro modo di essere vivi. Se il terreno è armonico, ben strutturato, temprato, un evento patogeno fatica a instaurarsi, perché lo perturba solo temporaneamente: si piega per un breve lasso di tempo per poi raddrizzarsi e tornare all’equilibrio.

È come se fosse una casa che, se ha un tetto sano, ripara dalle intemperie; se invece ha il tetto da riparare, quando piove o tira un vento forte non regge l’urto esterno e può dissestarsi ancora di più. Il terreno è dunque quella condizione con cui le stimolazioni patogene esterne devono fare i conti: se il terreno non è sufficientemente strutturato, armonico o temprato, l’evento patogeno fa breccia promuovendo un disequilibrio ancora più grande. 

In caso di una normale infezione microbica è in grado di approntare una risposta immunitaria efficace e calibrata sulla specificità del nemico intrusore; in caso di stress è in grado di modularsi per sostenerlo, nel breve periodo, attivando le strutture biologiche preposte all’emergenza.

Nelle situazioni più gravi, di perturbazioni prolungate, o se il terreno non è sufficientemente sano da reggere lo squilibrio causato, per esempio, da un’infezione o dallo stress, ci sarà bisogno di un intervento terapeutico esterno di supporto ad un sistema che da solo non riesce a ripararsi.