Salute e prevenzione

Diagnosi precoce e prevenzione: prevenire è meglio che curare!

 a cura di Bruno Zucca

Non confondiamo diagnosi precoce con prevenzione, sono due cose diverse.

Fare diagnosi precoce significa trovare una malattia quando è all’inizio, e pertanto (di solito) curabile con maggiore facilità; non è vera prevenzione, perchè la malattia si è ormai instaurata. La diagnosi deve essere la più precoce possibile per evitare di dover curare una malattia troppo avanzata: per questo i sintomi devono essere riferiti al medico, che potrà indagarli nel modo più corretto. Se si aspetta troppo la malattia avanza, come un albero mette radici più profonde ed è più difficile sradicarla. In questa logica rientrano, per esempio, lo screening mammografico e il PAP-test.

Fare prevenzione significa invece agire sulle cause per evitare che si manifesti la malattia, prima che i suoi sintomi diano segno della sua esistenza. Nella logica della prevenzione possiamo inserire per esempio le strategie vaccinali e il cambiamento di alcune abitudini errate, con l’adozione di strategie nuove per generare salute.

prevenzioneOgnuno di noi nasce con un “difetto di fabbrica”, un punto debole che prima o poi si fa sentire: ognuno è predisposto, in base alla genetica familiare ed allo stile di vita che conduce, a manifestare prima o poi una malattia e, invecchiando, le “magagne” vengono a galla. Per questo motivo è importante un’adeguata manutenzione della nostra condizione di salute per continuare a rimanere in forma. 

La prevenzione delle malattie è nelle nostre mani e nelle mani di chi istituzionalmente tutela la salute dell’ambiente di vita e dei cittadini. Possiamo fare la nostra parte segnalando alle istituzioni preposte le eventuali problematiche ambientali e fare in modo che vengano rimosse le fonti inquinanti. Dobbiamo assumerci in prima persona la responsabilità, informandoci ed approfondendo la conoscenza delle cause di malattia, per poter adottare uno stile di vita più salutare. 

Salute individuale e salute collettiva

 a cura di Bruno Zucca

Il concetto di salute

Secondo L. Von Bertalanffy “La salute è la capacità di mantenere tutti i gradi potenziali d’espressione di un individuo, la malattia è la limitazione di questa libertà”. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità “La salute è il benessere fisico, mentale, sociale, non l’assenza di malattia”. Questi principi della cultura umanistica del XX° secolo sono oggi pesantemente messi in discussione dalla cultura tecnologica, materialistica e senz’anima del XXI° secolo dove si considera solo il corpo e non la psiche del malato. Da un punto di vista culturale vige una certa sordità a questo argomento ma quando si parla di salute non ci si può prefiggere soltanto efficienza lavorativa, prestanza fisica e azzeramento dei sintomi.

La salute individuale

I valori della medicina umanistica sono oggi incarnati soprattutto da approcci medici che si fanno promotori del benessere della persona nella sua complessità. Non si può infatti considerare la salute solo come assenza di sintomi e la guarigione come la loro scomparsa. La malattia è sempre l’espressione locale di uno squilibrio psico-fisico più generale, per questo occorre sottrarsi ad una concezione meccanicistica che considera le malattie come manifestazioni sintomatologiche dovute ad alterazioni esclusivamente biochimiche. 

saluteL’approccio psicosomatico alla malattia considera gli organi interconnessi tra loro in un tutt’uno integrato con le emozioni; quando è possibile, bisognerebbe non scindere le competenze ma integrale: specialisti che si occupano di psiche e specialisti che si occupano di apparati corporei dovrebbero lavorare insieme. Tra psichico e fisico non esistono infatti separazioni: l’esistere è il risultato di una costante interazione e scambio tra elementi della vita psichica e corporea.

Secondo la medicina psicosomatica il Sé decide di volta in volta con quale organo esprimere il proprio disagio a seconda della finalità che si propone e delle occasioni che l’ambiente esterno gli fornisce, esprimendosi per esempio con un linguaggio asmatico o colitico, diabetico o cardio-circolatorio a seconda dei casi. Il modello olistico descrive la condizione disalute come un processo dinamico: essere sani include la possibilità di sviluppare sintomi e ammalarsi, di avere un’interlocuzione con il dolore e con la problematicità dell’esistenza. In quest’ottica la malattia è un campanello d’allarme molto importante: la modalità psicoattitudinale e relazionale di un soggetto grazie al malessere può essere riconosciuta nella sua specificità patologica e terapeuticamente aiutata ad esprimersi nella sua essenza creativa e trasformativa. 

La salute collettiva

Nel concetto di salute descritto all’inizio emergono altri due aspetti essenziali: quello di libertà di espressione individuale e di benessere sociale. È indubbio che la salute e l’armonia di una società siano legate al benessere degli individui che la compongono, cioè alla loro capacità di espressione creativa ed affettiva; è altrettanto vero che un individuo è più sano se vive in una società ed in un ambiente naturale che gli consente di esprimersi al meglio, sia biologicamente che psichicamente; è più felice se vive in un contesto che lo mette nelle condizioni materiali e spirituali di realizzazione personale e professionale. 

La salute è dunque una importante questione sociale, di cui le Istituzioni dovrebbero efficacemente occuparsi per il benessere dei cittadini. Esistono per questo strutture preposte ad operare ed a vigilare affinché ci sia una adeguata prevenzione e cura del malessere sociale. È certamente al primo posto nelle preoccupazioni di tali Istituti la salvaguardia del posto di lavoro e del diritto alla pensione, la tutela dell’ambiente di vita e di lavoro; dovrebbe essere altrettanto prioritaria la salvaguardia della salute attraverso un piano di educazione alimentare ed a corretti stili di vita a partire dalla scuola, la presenza nel territorio di strutture sanitarie capillari in grado di accogliere e curare le persone più deboli e malate.

L’Individuo può essere più sano se vive in una società che appaga i suoi bisogni, la collettività stessa può avvantaggiarsi della presenza di individui più realizzati e liberi. Perché ciò accada occorre un cambio di paradigma morale in modo che il reale benessere dei cittadini sia al primo posto. 

Le cause delle malattie

Distinguiamo cause esterne e interne

Cause Esterne, capaci di promuovere processi infiammatori e degenerativi di tutti gli organi interni e del sistema nervoso:

  • inquinamento ambientale di tipo chimico (aria, acqua, terreno)
  • inquinamento ambientale elettromagnetico
  • inquinamento alimentare può determinare tumori, patologie vascolari e degenerative cerebrali
  • cattive abitudini alimentari quantitative e qualitative
  • cattive abitudini voluttuarie (alcol, fumo, droghe)
  • eccessi farmacologici (danni agli emuntori e danni corrispondenti al sovradosaggio specifico)
  • stile di vita sedentario
  • stile di vita stressante, lavori usuranti
  • microbi (virus, batteri, funghi)
  • clima eccessivamente umido, caldo o freddo

Cause interne, anch’esse in grado di favorire lo sviluppo di processi infiammatori e degenerativi di tutti gli organi interni e del sistema nervoso:

  • cause congenite (predisposizioni genetiche, familiari o costituzionali)
  • conflitti psicologici: emozioni represse, frustrazioni prolungate, gravi depressioni
  • solitudine affettiva
  • traumi psichici improvvisi come per esempio lutti, abbandoni o separazioni, perdite economiche, spaventi.

I sintomi e la cura

Cosa significa star male, avere un mal-essere?

Il corpo manifesta dei sintomi che ci obbligano a fermarci e a capire cosa c’è che non va. Un po’ come accade quando si accende una lucina sul display dell’auto, devi fermarti e capire cosa sta accadendo al motore. I sintomi sono dei segnali di mal-essere, sono interrogativi ai quali dobbiamo dare una risposta curativa. Ci sono sintomi di tipo fisico e mentale: una febbre oppure una tristezza indicano che il motore sta funzionando male, dobbiamo ascoltarli per capire cosa ci sta chiedendo il corpo in quel momento e anche cosa fa soffrire la nostra mente.

Cosa significa curarsi?

sintomi curaIl sintomo-lampadina che si accende è una domanda a cui occorre dare una risposta diagnostica, anche grazie all’ausilio di un terapeuta. Educarsi alla salute significa imparare a dare una risposta adeguata e a fornire al terapeuta le informazioni necessarie per individuare la cura migliore.

Per esempio:

-Perché ho dolore alla testa? Quando compare il dolore? Ho mangiato troppo o male? ho problemi digestivi o intestinali? Quali sintomi si associano alla cefalea? Sto vivendo una situazione di vita carica di stress?

-Perché sono triste? Cosa mi fa sentire a disagio quando mi sveglio al mattino? Perché mi sento disperato?

Così come è sbagliato prendere a martellate la lampadina del cruscotto dell’auto pensando che sia essa la responsabile del guasto, è altrettanto sbagliato spegnere il sintomo con un rimedio farmacologico o naturale senza capire cosa c’è dietro, cosa lo determina.

-Se ho la febbre, per esempio, prima di pensare di abbassarla devo chiedermi cosa l’ha determinata e curare la causa, cioè una eventuale infezione o infiammazione che la genera; altrimenti maschero la malattia che può farsi più grave e la febbre può comunque persistere o ritornare. Per questo è fondamentale il consulto di un medico.

-Se mi sento triste, la lampadina della tristezza che si è accesa mi vuole dire che devo capire cosa mi rende triste. Devo analizzarmi e comprendere il segnale e cercare con l’aiuto di un terapeuta di risolvere il problema all’origine. È sbagliato ignorare il sintomo fingendo che non esista così come è sbagliato usare una cura farmacologica o naturale senza individuare la causa del malessere psichico.

I mali non vengono solo per nuocere, vengono anche per insegnare.

-Se per esempio fumo troppo e ho la tosse, quel sintomo fastidioso che non mi dà tregua mi avverte che il mio albero respiratorio non sopporta più il fumo, rifiuta cioè istintivamente ciò che lo danneggia. Se non riduco il fumo la tosse non se ne andrà, se ricorro ad un farmaco anti-tosse, la tosse può tornare o peggiorare. Se ascolto il mio corpo e comprendo il messaggio, divento consapevole della necessità di cambiare le mie abitudini tabagiste. Affronto così il problema alla fonte, posso in conclusione considerare la tosse non solo un disagio negativo ma anche un avvertimento prezioso necessario ad imparare una lezione di vita.

-Se per esempio sono sempre arrabbiato, l’irritabilità deve essere considerata come una spia che si accende per dirmi che c’è qualcosa nella mia vita che non va bene e richiede una modificazione. La collera evidenzia il problema che è nascosto dentro di me e che devo individuare per cambiare il mio atteggiamento.

La salute non è soltanto assenza di malattia, così come per essere veramente sani non basta non avere sintomi: si può anche avere qualche sintomo ed essere in salute, imparando ad accettarli e conviverci.

Cosa significa Psicosomatico

Esiste una stretta interazione tra organi ed emozioni: il malessere psichico influenza il funzionamento degli organi interni e viceversa. Ce ne rendiamo conto quando siamo ammalati perché siamo tristi poiché in quel periodo il cattivo funzionamento corporeo ci toglie energie e ci incupisce. Oppure quando a causa di una forte emozione come la rabbia i nostri organi funzionano male e soffriamo per esempio di coliche addominali. Una grave preoccupazione diventa mal di testa, una frustrazione mal di fegato, una condizione ansiosa genera una difficoltà respiratoria, una condizione stressogena prolungata determina una ipertensione arteriosa.

Cosa significa Psicosomatico? cellule ed organi che prima si bloccano e poi si ammalano a causa di emozioni dolorose o istinti repressi

psicosomaticoLa nostra testa ed il nostro corpo sono collegati tra di loro; le cellule vibrano in un certo modo quando vengono inondate da certe emozioni; la gioia per esempio accende e poi rilassa gli organi, fa palpitare il cuore; se siamo arrabbiati perdiamo la testa ed infiammiamo gli organi con un iperafflusso di sangue; se siamo innamorati perdiamo la concentrazione, perdiamo l’istinto della fame, oppure aumenta l’appetito perché si modificano le secrezioni gastriche; troppe preoccupazioni fanno male alla testa che sovraccaricata si infiamma e duole; le paure possono farci contrarre i muscoli oppure infiammare la vescica e favorire una cistite; a causa della tristezza si può bloccare l’intestino. Anche le cellule intossicate da alimenti o bevande tossiche possono determinare malumore ed irritabilità e condizionare così le nostre emozioni e la mente, procurando cali di memoria e concentrazione. Corpo e mente sono due facce della stessa medaglia: se mangi pesante non dormi bene e puoi fare incubi; se non dormi bene e fai incubi perché sei stressato i tuoi organi si ammalano. Dietro ogni sintomo fisico c’è una emozione bloccata o esaltata. Dietro ad ogni emozione bloccata od esaltata c’è un organo che funziona male e che condiziona il nostro stato d’animo. La scienza, grazie alla PNEI, oggi è in grado di spiegare la stretta relazione esistente tra organi, cervello ed emozioni. In tutte le malattie c’è sempre una sofferenza contemporaneamente fisica e psichica. Dobbiamo prestare attenzione ad entrambe per meglio comprendere il disagio che stiamo vivendo: i sintomi fisici spesso sostituiscono parole non dette a noi stessi od agli altri; parole non pronunciate per vergogna, paura, colpa, rabbia trattenuta, insicurezza e mancanza di autostima; questo accade maggiormente nelle persone che non sono in contatto col torrente emotivo interiore.

L’essere umano ha una necessità espressiva: quando non parlano le labbra parlano le dita (Freud).

Benessere personale e benessere sociale

Star bene significa godere di un benessere fisico e mentale che consente la libera espressione di sè

benessereStar bene significa godere di una condizione fisica che mi consente di avvalermi del mio corpo senza eccessivi impedimenti. Se soffro di un dolore cronico alla testa od alla schiena, oppure di una difficoltà digestiva che mi priva della forma fisica, mi sento limitato e non posso pensare, lavorare, non riesco a socializzare.

Star bene significa godere di una condizione mentale che mi consente di utilizzare il pensiero e di esprimermi affettivamente. Se ho una preoccupazione per lungo tempo, se soffro di crisi di panico o di un grande dolore emotivo mi sento limitato perché non sto bene né con me stesso né con gli altri.

Non dimentichiamoci che la mente è sana se anche il corpo è sano e che il corpo è sano se anche la mente lo è

Benessere sociale: l’individuo è sano se la società è sana, la società è sana se composta da persone sane

Un corpo o una mente sofferenti impongono limitazioni alla libertà di espressione e devono pertanto essere curati per restituirci la libertà perduta. Una limitazione proveniente dal mondo intorno a noi, in grado di generare mal-essere, deve essere rimossa per conseguire un ben-essere maggiore. La perdita del posto di lavoro od un ambiente di vita inquinato ledono la salute perché ci tolgono vitalità ed espressività. Una situazione sociale ed ambientale più favorevole promuove la nostra salute fisica e mentale.

Educarci alla salute significa capire e prevenire le condizioni che generano sofferenza materiale o spirituale, cioè imparare ad esercitare un maggior controllo sulla qualità della nostra vita. Qualsiasi cura deve considerare il problema del mal-essere nella sua complessità. Per comprenderne l’origine e rimuovere gli ostacoli ognuno di noi deve rispondere ad interrogativi ben precisi: sei contento della vita che conduci? sei rilassato o vivi sempre di corsa? come va sul lavoro?, come stai in famiglia?, com’è il cibo che mangi? Qual è la qualità dell’aria che respiri? Cosa e come cucini? Fai attività fisica o conduci una vita sedentaria? Sei contento di come trascorri il tempo libero? quali sono i tuoi interessi culturali? Rispondendo a queste domande possiamo individuare la fonte del disagio ed incominciare a cercare una soluzione del problema.