Osteopatia

La fascia: un’affascinante scoperta

Notizia dell’Ansa 29 Marzo 2018: scoperto un nuovo organo nel corpo umano, la fascia

 

Fascia 2

 

Strutturalmente la fascia si divide in:

  1. Fascia superficiale: strato più esterno che ricopre tutto il corpo, si estende sotto il derma. E’ costituito da tessuto connettivo lasso e adiposo, è sede di stoccaggio di acqua e grasso, protegge da deformazioni e insulti meccanici e termici, è una via di passaggio per nervi e vasi sanguigni, permette lo scorrimento della pelle sopra la fascia profonda. 
  2. Fascia viscerale: sospende gli organi all'interno delle loro cavità. Nel cervello sono conosciuti come meningi, nel cuore come pericardio, nei polmoni come pleura e nell'addome, come peritoneo. 
  3. Fascia profonda: circonda tutte le componenti del corpo umano e divide i gruppi di muscoli in compartimenti fasciali come la fascia lata e la fascia plantare.

In passato la fascia non ha ricoperto un ruolo molto importante in ambito medico infatti per molto tempo è stata considerata solamente un rivestimento che durante le dissezioni anatomiche veniva separato dagli organi e muscoli ed eliminato.

Balboni et al., in poche righe nel libro di Anatomia Umana (ed.1990), definiscono la fascia come un “organo accessorio, lamina connettivale che avvolge singoli muscoli o gruppi di muscoli delimitando una loggia fibrosa”.

La fascia o interstizio, è costituita da tessuto connettivo che ricopre come una guaina fibrosa i muscoli, i vasi sanguigni, i nervi, attraversa tutto il corpo, avvolge e compenetra gli organi.

Tale rete è densa di sensori di movimento ed è quindi fondamentale per la propriocezione, e di recettori del dolore.

Si tratta di una scoperta eccezionale, da cui emerge la possibilità che possa essere anche il solo tessuto connettivo, a trasmettere dolore al resto del corpo per l’incapacità del tessuto connettivo di svolgere il suo ruolo di lubrificante. 

Molti considerano le rughe, le smagliature e la cellulite un segnale di debolezza del corpo, in realtà non sono altro che manifestazione visibile della fascia.

Gli esperti parlano di “un nuovo sistema di comunicazione del corpo” e di una “rete vitale”. Si passa quindi da un’immagine di una struttura rigida ad un modello dinamico che garantisce un supporto interno ad ogni parte del corpo grazie ad una maglia di tessuto connettivo.

Ferite, cicatrici, sovraccarichi, mancanza di movimento ma anche lo stress e un’alimentazione errata agiscono sulle fasce come un veleno facendone perdere elasticità e la comparsa di sindromi dolorose.

Una lesione in basso viene percepita anche in alto come un effetto domino, da qui le problematiche a distanza che possono dare le cicatrici.

La fascia non è però solamente causa di patologie e dolore ma anche un’incredibile fonte di guarigione poiché fornisce la spiegazione del perché funzionino trattamenti alternativi come lo yoga, l’osteopatia e l’agopuntura; l’agopuntura tradizionale imprime una leggera rotazione all’ago attorno al quale si avvolgono le fibre collagene, stimolando così una reazione meccanica della fascia in un punto preciso.

La fascia è dotata di tensegrità, è un sistema che è in grado di auto-stabilizzarsi e rimanere in equilibrio grazie a forze di compressione e da elementi continuamente sottoposti a forze di tensione, se è sufficientemente resiliente, assorbe l’urto senza grandi conseguenze, sta a noi prendercene cura.

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