Il gusto di un lampone mangiato direttamente dalla pianta, una canzone dei Subsonica che suona nella testa e nelle gambe, la meraviglia di un panorama sconfinato mai visto prima, immergersi in una vasca di acqua calda come velluto liquido. Se qualcuno mi chiedesse "cos'è per te lo yoga?" risponderei così. Con un elenco di sensazioni vissute in modo assoluto, avvolgenti e coinvolgenti, percezioni totalizzanti che annullano tutto il resto, che mi tengono dentro a sé stesse e allo stesso scorrono dentro di me nel momento esatto in cui accadono.
Eh già vivere il momento...hai mai provato sensazioni così? Sei mai stato consapevole a pieno di ciò che stavi vivendo, secondo dopo secondo e il secondo dopo e il secondo dopo ancora? Senza interferenze, senza il senso di colpa per quello che non avevi ancora finito, senza la preoccupazione di quello che deve arrivare, senza il desiderio di essere altrove: essere connessi con sé stessi.Quante volte ci si è messi da parte per qualcosa o qualcuno, ci si è allontanati da noi stessi o ci si è chiesto chi fossimo, davvero. A me è capitato tante di quelle volte che ho perso il conto.
Quante volte ci siamo sentiti scollegati? Con lo yoga io schiaccio il bottone e mi risintonizzo. Come accade in questo periodo così multimediale: stiamo in luoghi diversi ma basta un clic e, facendo gli stessi gesti, ci connettiamo su una linea comune che ci consente di stare insieme, uniti. Ecco cosa è yoga. Il corpo e la mente, elementi spesso distanti e distaccati, a volte percepiti addirittura come incompatibili, si ritrovano e si fondono, in un tempo e in uno spazio comune. Chiudo gli occhi, respiro e ritorno a prendermi cura di me.
Lo ammetto non è facile. A volte accade con una naturalezza improvvisa, altre volte rimane solo un'intenzione. Infatti si dice praticare yoga. Credo sia proprio perchè è solo con la pratica costante che i risultati arrivano, coltivando l'intenzione come un germoglio appena spuntato a cui per crescere occorre luce, acqua, calore, nutrimento e a volte protezione da parassiti. Così nella pratica occorre il desiderio di conoscere, il tappetino che si srotola sul pavimento, la consapevolezza del respiro, la voglia di imparare ad accettarsi per quelli che si è, e una costante lotta contro pigrizia e arrendevolezza. Provate a coltivare così, con lo yoga, il vostro corpo e la vostra mente.
Potete iniziare per provare e vedere l'effetto che fa, perché un vostro amico lo fa e ve ne ha detto meraviglie, perché ne avete sentito tanto parlare. Io ho iniziato per pura curiosità. Poco tempo dopo ho sentito i benefici sul mio corpo che è diventato più elastico, tonico e resistente. Il senso di padronanza e benessere che ho percepito mi ha ulteriormente stimolato ad approfondire l'ampio e affascinante universo che questa disciplina, millenaria e allo stesso tempo moderna, offre.
Non è importante quindi quale sia la tua spinta iniziale, magari anche queste poche righe che state leggendo, l'importante è mettersi sopra il tappetino. Non so cosa succederà, ma di sicuro so che qualcosa accadrà.