Yoga

Cosa vuol dire respirare?

L'importanza del respiro e il funzionamento del diaframma.

Si dice che "tutti possono fare yoga: basta avere un corpo e respirare".  Inspiro ed espiro, due azioni che consentono la vita, ma a cui non si dà l'adeguata importanza. A meno che non ci si senta "mancare il respiro" come quando si è sotto sforzo o in eccessiva tensione emotiva. O quando si pratica yoga.

Ma vi siete mai chiesti cos'è che ci consente di respirare? La risposta è... un muscolo! Si chiama diaframma e il suo movimento continuo rende possibile l'ingresso e l'uscita dell'aria dal nostro corpo attraverso i polmoni.

Dov'è. Un ombrello aperto, una medusa, un paracadute. Ed in effetti ad osservarlo bene pare proprio ricordarli! Il muscolo del diaframma è posizionato appena sotto ai polmoni e divide la cavità toracica da quella addominale. Con la sua forma a cupola aderisce alla parte interna della costole e dello sterno e, posteriormente ad alcune vertebre lombari.

Come funziona. Durante l'inspirazione il diaframma si contrae, abbassandosi. Questo movimento causa l'espansione del torace e un vuoto nei polmoni che richiama aria nei dall'esterno.  Nell'espirazione il diaframma si rilassa, risale e spinge sui polmoni agevolando la fuoriuscita dell'aria.

Perchè. Ciò che distingue la pratica dello yoga dallo stretching o altre attività fisiche è proprio la centralità del respiro e la consapevolezza di esso. Secondo questa disciplina con la respirazione non si compie solo un'azione fisiologica (portare ossigeno nei polmoni e nei tessuti, espellere anidride carbonica) ma si entra in contatto profondo con l'energia vitale (prana).

Usa le narici. Nella pratica yoga si respira utilizzando le narici sia in inspirazione che in espirazione. Passando attraverso il naso infatti l'aria viene riscaldata, filtrata e umidificata. La respirazione inoltre diventa più consapevole e profonda rendendo anche la mente più calma e concentrata.

Prova tu. Ora chiudi gli occhi, trova una posizione comoda in cui la tua schiena possa stare ben dritta e inizia a respirare. Inspira profondamente dalle narici, senti la tua pancia che si dilata e poi espira ancora dalla narici e senti l'addome che si ritrae come se l'ombelico volesse andare a toccare la colonna vertebrale. Prosegui così con respiri lunghi lenti e profondi, portando l'attenzione all'aria che entra ed esce dal naso. Fai almeno 10 respirazioni, riapri lentamente gli occhi e...leggi qui sotto cosa ti è successo!

Vantaggi e benefici. Una respirazione lenta, profonda e consapevole accresce il tuo livello di energia e regalandoti un ampio senso di benessere perchè:  

  1. arricchisce il sangue di ossigeno e siccome il sangue alimenta tutte le cellule del nostro corpo, tutto il corpo viene ben nutrito migliorando la funzionalità di tutti gli organi e la tonicità dei muscoli.  
  2. rende i pensieri più lucidi e mirati. Il sangue ben ossigenato arriva anche al cervello che quindi lavorerà decisamente meglio.
  3. rilassa la mente. Lo stress rende il respiro più corto e affannoso, imparare a allungarlo e allentarlo riduce ansia e nervosismo.

Non ti sembrano ottimi motivi per iniziare subito?

Piccolo vocabolario yogico essenziale

 di Chiara Bernasconi

Asana: parola sanscrita che si può tradurre come "posizione comoda". Le asana infatti sono le posizioni o posture che il corpo assume quando si pratica yoga. Il nome di ogni posizione è composto da due parole: la prima indica un nome, un oggetto o un animale e la seconda è sempre la parola asana. Ad. esempio: Virabhadrasana, virabhadra = guerriero e asana=posizione

Pranayama: termine composto da prana=energia vitale, vita, principio vitale e yama da yam=controllare, direzionare. Pranayama può essere definito come il controllo e il direzionamento del Prana nel corpo attraverso il respiro. 

Mudra: significa "gesto" o "sigillo". Si tratta di gesti eseguiti con le mani, ma anche con il corpo, per mantenere l'energia vitale nel corpo ed evitarne la dispersione all'esterno. Vanno a creare un circuito chiuso che consente al flusso di energia di continuare a circolare favorendo la concentrazione e la meditazione o di essere incanalato verso una parte del corpo in particolare. 

Mantra: suono, parola o frase in sanscrito o in un altra lingua sacra di valore mistico. Deriva dall'unione di man= mente e tra= onda, attraversare. Il mantra può essere definito come una vibrazione che attraversa e libera la mente e che può quindi modificare lo stato della coscienza e del sistema nervoso. 

Namastè: utilizzato comunemente come saluto quando ci si incontra o quando ci si congeda. Anche questa è una parola sanscrita composta da altre due: namas= inchinarsi, te=te. Namastè significa dunque " mi inchino a te" o considerando anche la sua valenza spirituale e la concezione per cui ogni essere umano possiede qualità divine il suo significato può essere anche definito come " mi inchino al divino che c'è in te". Viene usato per salutare la classe al termine della lezione di yoga. 

Chakra: letteralmente ruota, cerchio, disco. Il chakra è un centro di energia vitale nel corpo umano. I chakra principali sono 7 ma ne esitono molti altri di minore entità. I 7 chakra principali, pur non avendo una sede anatomica e fisiologica specifica, hanno un effetto sul corpo fisico e sono collocati lungo la colonna vertebrale; i chakra minori sono collocati in altre parti del corpo. 

 

bibliografie e sitografia

Judith Anodea, Il libro dei Chakra, il sistema dei chakra e la psicologia. Neri Pozza Editore

Eliade  Mircea, Lo Yoga, immortalità e libertà. BUR Saggi

a Planet, Manuale per Corso di Formazione Insegnanti Hatha Yoga Adulti

Yogapedia.it

La mia esperienza

Il gusto di un lampone mangiato direttamente dalla pianta, una canzone dei Subsonica che suona nella testa e nelle gambe, la meraviglia di un panorama sconfinato mai visto prima, immergersi in una vasca di acqua calda come velluto liquido. Se qualcuno mi chiedesse "cos'è per te lo yoga?" risponderei così. Con un elenco di sensazioni vissute in modo assoluto, avvolgenti e coinvolgenti, percezioni totalizzanti che annullano tutto il resto, che mi tengono dentro a sé stesse e allo stesso scorrono dentro di me nel momento esatto in cui accadono.

Eh già vivere il momento...hai mai provato sensazioni così? Sei mai stato consapevole a pieno di ciò che stavi vivendo, secondo dopo secondo e il secondo dopo e il secondo dopo ancora? Senza interferenze, senza il senso di colpa per quello che non avevi ancora finito, senza la preoccupazione di quello che deve arrivare, senza il desiderio di essere altrove: essere connessi con sé stessi.Quante volte ci si è messi da parte per qualcosa o qualcuno, ci si è allontanati da noi stessi o ci si è chiesto chi fossimo, davvero. A me è capitato tante di quelle volte che ho perso il conto.

Quante volte ci siamo sentiti scollegati? Con lo yoga io schiaccio il bottone e mi risintonizzo. Come accade in questo periodo così multimediale: stiamo in luoghi diversi ma basta un clic e, facendo gli stessi gesti, ci connettiamo su una linea comune che ci consente di stare insieme, uniti. Ecco cosa è yoga. Il corpo e la mente, elementi spesso distanti e distaccati, a volte percepiti addirittura come incompatibili, si ritrovano e si fondono, in un tempo e in uno spazio comune. Chiudo gli occhi, respiro e ritorno a prendermi cura di me.

Lo ammetto non è facile. A volte accade con una naturalezza improvvisa, altre volte rimane solo un'intenzione. Infatti si dice praticare yoga. Credo sia proprio perchè è solo con la pratica costante che i risultati arrivano, coltivando l'intenzione come un germoglio appena spuntato a cui per crescere occorre luce, acqua, calore, nutrimento e a volte protezione da parassiti. Così nella pratica occorre il desiderio di conoscere, il tappetino che si srotola sul pavimento, la consapevolezza del respiro, la voglia di imparare ad accettarsi per quelli che si è, e una costante lotta contro pigrizia e arrendevolezza. Provate a coltivare così, con lo yoga, il vostro corpo e la vostra mente.

Potete iniziare per provare e vedere l'effetto che fa, perché un vostro amico lo fa e ve ne ha detto meraviglie, perché ne avete sentito tanto parlare. Io ho iniziato per pura curiosità. Poco tempo dopo ho sentito i benefici sul mio corpo che è diventato più elastico, tonico e resistente. Il senso di padronanza e benessere che ho percepito mi ha ulteriormente stimolato ad approfondire l'ampio e affascinante universo che questa disciplina, millenaria e allo stesso tempo moderna, offre.

Non è importante quindi quale sia la tua spinta iniziale, magari anche queste poche righe che state leggendo, l'importante è mettersi sopra il tappetino. Non so cosa succederà, ma di sicuro so che qualcosa accadrà.